Vado pazzo per le categorie. Nella mia vita ho fatto classificazioni di ogni tipo, che un monaco medioevale in confronto è un pivello che colleziona figurine (dei santi?) senza finire l'album. Provo un gusto particolare nel suddividere, raggruppare, riconoscere in un dato elemento (sia esso una persona o un oggetto) una caratteristica e metterla a sistema con altre. Creare un tipo. O stereotipo, qualcuno direbbe.
La cosa bella delle tassonomie non è il presunto ordine che producono, ma il potere che hanno di abituarti ai rimandi, di predisporti alla diagnosi, all'intuito. Forse, sarei stato un buon medico, o magari semplicemente un filippino che legge finte budella. In ogni caso, la mia furia ordinatrice vi avrebbe fatti combaciare tutti perfettamente con la vostra casella (leggasi aggiungendo risata malefica alla mago di Oz).
Lungi da me incappare in pericolose derive ideologiche, lombrosianamente giudicanti. Mi piace solo guardare e dire a me stesso "questa l'ho già vista". Per esempio, avete mai fatto caso che di solito chi ha il naso adunco ha anche il mento pronunciato? E magari i denti lievemente rivolti all'interno della bocca? E magari gli occhi tondi?
E avete notato come un certo tipo di mascella pronunciata sia spesso accoppiata ad un naso troppo piccolo? O come le donne con gambe bellissime spesso abbiano il sedere lievemente appiattito?
Non penso di dire nulla di nuovo: una volta ho letto che la donna con seno abbondante, sedere piatto e gambe belle è una 'donna-mela', mentre quella fatta a botticella è una 'donna-pera'. E l'altra frutta? Dove sta l'altra frutta? Io voglio trovarla.
Le classificazioni non dovrebbero conoscere pregiudizi o regole estetiche, non sono bon ton. Ho fatto una classificazione molto appagante sulle varie tipologie di brufoli, stilando una serie di caratteristiche e di possibili terapie specifiche (anni di esperienza...), ed anche una molto vera (per me) sulla fragranza dei sudori: mica esiste solo il sudore alla cipolla? Ci sono anche brodo, olive nere e muffa.
Ammetto che sto offrendo il destro per una diagnosi di sidrome ossessivo-compulsiva, ma ciò che voglio dire è che non è detto che cercare un senso, una rete di connessioni nella realtà che ci circonda, sia necessariamente un pregiudizio. Certo, est modus in rebus: preferisco essere in odore di compulsività che diventare direttamente A beautiful mind. Sarebbe troppo.
In ogni caso, parafrasando Wilde, mi verrebbe da dire che "solo le persone superficiali non classificano dalle apparenze". E solo le persone superficiali si fermano alla prima, grossolana, classificazione.
infatti, solo gli animali sono perfettamente in grado di captare il veleno in un alimento dal sapore invitante...
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